The space of imagination

Eva Frapiccini, Bepi Ghiotti, Giovanni Termini, Flaminia Veronesi

 

L’iniziativa è organizzata e promossa dall’Associazione Art.ur
con la curatela di Andrea Lerda

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L’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo, ha proiettato l’umanità all’interno di una dimensione inedita, in bilico tra reale e irreale. 
Chiusi nelle nostre abitazioni, limitati a una mobilità di prossimità e increduli di fronte alla necessità di ridefinire radicalmente le nostre pratiche di vita quotidiana, abbiamo vissuto il tempo e lo spazio attraverso rituali, gestualità e pratiche interpersonali nuove.
Un complesso processo di riscrittura delle coordinate individuali e collettive ha prodotto, da un lato la regolamentazione della nostra mobilità spaziale e del nostro rapporto fisico con luoghi e persone, dall’altro, la chiamata a ripensare la nostra modalità di coesistenza con l’universo del vivente e del non vivente in un’epoca di crisi climatica. 
Tale esperienza ha quindi attivato una serie di riflessioni inedite sul concetto di spazio e sul nostro rapporto con esso. L’attenzione al distanziamento sociale ci ha permesso di osservare in modo diverso i luoghi pubblici e quelli domestici.
Lo spazio è passato dall’essere percepito come concetto immateriale all’essere vissuto nella sua dimensione fisica ed esperienziale. La spazialità delle cose e la nostra presenza all’interno dei luoghi si sono rivelate nella loro dimensione visibile.


La condizione di isolamento che abbiamo sperimentato ha così contribuito a evidenziare la nostra appartenenza a una comunità globale che è a sua volta parte di un organismo vivente interconnesso. I nostri corpi - in costante mutamento e compenetrazione con il mondo - non possono sfuggire all’inevitabile azione delle forze ambientali esterne, né trascurare l’azione modificatrice che scaturisce dal contatto con la realtà extra corporea.
Pur nella sua dimensione drammatica, la pandemia rappresenta dunque un’opportunità straordinaria. Grazie ad essa abbiamo infatti la possibilità di osservare con maggiore coscienza il nostro “essere nel mondo” e l’opportunità - mediante un potente esercizio di immaginazione - di progettare nuovi spazi fisici e mentali del coabitare. 
In questo scenario, l’arte riveste un ruolo di primaria importanza per la sua capacità di generare interrogativi e di attivare riflessioni speculative.

Nell’ambito di Living Room 2021, 4 artisti protagonisti della scena artistica italiana e internazionale - appartenenti a diverse generazioni - sono invitati a compiere un percorso di residenza presso altrettanti studi di architettura di Cuneo, a riflettere sui concetti di corpo, spazio e sogno; sul potere generativo del limite e sull’urgenza di essere creativi in un tempo di cambiamenti epocali.