Ch'uya Taki

Installazione e performance nell'ambito di Resilienze Festival 2023, Bologna

 

 

Nel 2019 la sound artist Sara Berts ha trascorso due mesi nella foresta amazzonica peruviana alla ricerca di una guarigione personale, in seguito alla recidiva di un linfoma manifestatosi all’età di 23 anni.
Durante la sua permanenza presso il centro di Mayantuyacu (luogo di cura e studio delle piante medicinali amazzoniche), situato sulle rive dello Shanay-Timpishka, un fiume le cui acque raggiungono i 100 °C rilasciando nubi di vapore curativo, è entrata in dialogo con il direttore del centro, il curandero Juan Flores Salazar e i suoi apprendisti, esperti conoscitori delle proprietà curative di erbe e piante del luogo, e da sempre in “ascolto” delle forze benefiche della natura, di cui essi testimoniano la presenza.

In questo contesto, Sara Berts ha iniziato un’esperienza di isolamento all’interno di un tambo, una capanna nella foresta a circa 20 minuti di cammino dal centro abitato, ha condotto una dieta rigorosa e ha assunto diverse piante medicinali prescritte dal Maestro Flores, allontanandosi dal tambo ogni tre giorni per prendere parte ai rituali di cura collettivi che prevedono l'uso di kamarampi e dei canti icaros. I curanderos del luogo sostengono che quando il processo di dieta e di purificazione avviene con successo, le piante ti “raggiungono” con un icaro. L’icaro è il modo con il quale una pianta ti comunica che hai lavorato bene e, attraverso il canto, puoi portare con te la forza della pianta.  

 

 

Sara Berts, installazione all'interno della Serra Sonora nell'ambito di Resilienze Festival, Bologna 2023

 

 

L’esperienza personale di Sara Berts, su cui la scienza sta ora lavorando, la porta ad affermare che ascoltando il canto degli icaros ha avuto la sensazione di una ristrutturazione del proprio corpo a livello cellulare, come se le sonorità provenienti dal mondo vegetale accedessero al corpo fisico, riprogrammando le cellule a uno stato di ordine prima alterato.
L’installazione allestita in questa serra crea uno spazio immersivo nel quale stimoli sonori e suggestioni visive si fondono in un’esperienza multisensoriale.
Mentre una traccia audio diffonde nell’ambiente canti icaros registrati in presa diretta da Sara Berts e intervallati a suoni della foresta amazonica, due monitor trasmettono una serie di immagini di laboratorio rielaborate visivamente da Luca Pietropaolo. Queste ultime, registrate attraverso un microscopio confocale a fluorescenza dalla ricercatrice Giulia Villari del Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino, documentano le alterazioni specifiche a livello meccanico e molecolare di cellule endoteliali umane esposte a questi canti.
La scienziata ha notato che alcune proteine delle cellule endoteliali esposte per 15 minuti a sequenze di icaros si muovono maggiormente, e in maniera differente, rispetto alle proteine delle stesse cellule esposte a 15 minuti di musica commerciale o a 15 minuti di rumore di fondo del laboratorio. Inoltre, le cellule esposte alle sequenze di icaros tendono ad avvicinarsi tra loro, quasi come se cercassero un contatto. 

 

Inteso come una sorta di organismo vivente, Ch'uya Taki è infatti pensata come un’opera che si attiva in più momenti. La postazione collocata al centro della serra - nella quale sono raccolti gli strumenti tecnici utilizzati nella pratica di Sara Berts - è intesa come dispositivo al tempo stesso concettuale e formale, che sarà attivato nel corso dell’esposizione da una performance live.  
Tutta la serra è avvolta da una luce graduale dai toni dell’azzurro a quelli del verde. Il riferimento è a una serie di studi scientifici che i neuroscienziati del Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi dell’Università di Torino sta conducendo, al fine di valutare l’impatto biologico e psicologico che questi colori hanno sulle persone affette da depressione.

 

 

Sara Berts, installazione all'interno della Serra Sonora nell'ambito di Resilienze Festival, Bologna 2023

 

 

 

Studio dell’effetto dei canti icaros sul movimento delle cellule dei vasi sanguigni

di Giulia Villari, Ricercatrice del Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino

 

 

Sara Berts e Giulia Villari, ricercatrice dell'Università degli Studi di Torino, stanno realizzando un progetto di ricerca scientifica finalizzato a osservare in che modo l’esposizione ai canti magici icaros possa generare alterazioni della foma e del movimento di cellule isolate dai vasi sanguigni (o cellule endoteliali).

Gli icaros sono canti sciamanici, utilizzati dai curanderos e dagli sciamani dell’Amazzonia peruviana, per accompagnare rituali di guarigione che prevedono l’utilizzo di infusi di piante per rievocare pensieri nascosti nella nostra mente e poter così dar loro una forma meno traumatica. Dall’altro lato, il suono, con le sue differenti frequenze, è noto aver un ruolo chiave nella modulazione dei meccanismi molecolari alla base del movimento e della contrazione in diversi tipi di cellule (come, per esempio, quelle del cuore) e di organi (come il timpano auricolare). In particolare, uno studio scientifico ha dimostrato come le onde sonore provenienti da musica usata durante momenti di meditazione, o anche da frasi d'amore, aumenti i punti di contatto tra le cellule muscolari del cuore in misura maggiore rispetto a suoni provenienti da musiche più ritmate o da frasi di odio.

 

Sulla base di questi risultati, Sara Berts e Giulia Villari hanno analizzato, attraverso l’osservazione con un microscopio confocale a fluorescenza, come le cellule dei vasi sanguigni, il cui movimento è centrale in meccanismi quali la regolazione del metabolismo e la progressione dei tumori, si organizzino nello spazio durante i canti icaros.
Prendendo spunto dagli studi già pubblicati, le due ricercatrici hanno sfruttato una proteina, chiamata actina, che se marcata con un’etichetta molecolare fluorescente permette di visualizzare dal vivo il movimento cellulare.
Per ora, hanno concluso che cellule endoteliali esposte per 15 minuti a sequenze di icaros tendono ad avvicinarsi di più tra loro, rispetto alle stesse esposte a rumore di fondo di laboratorio o a musica commerciale, per lo stesso tempo. Inoltre, le strutture molecolari costituite dall’actina che, connettendosi con la superficie della cellula, ne guidano il movimento, si spostano più velocemente quando le cellule sono esposte ai canti piuttosto che alle situazioni di controllo.
Questi risultati preliminari mostrano che i canti icaros possono promuovere il contatto tra cellule e che quindi possono essere utilizzati per aumentare la comunicazione tra di esse e potenzialmente il benessere degli organi che esse formano.

 

 

Sara Berts, performance live nell'ambito di Resilienze Festival, Bologna 2023