AL MART DI ROVERETO

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Fernando Brito, Tus Pasos se perdieron con el paisaje, 2010. Courtesy Agencia Kairos S.L.

La mostra Perduti nel paesaggio / Lost in landscape, presentata dal Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto è una lettura molto interessante del paesaggio contemporaneo.
L'attenta curatela di Gerardo Mosquera parte dalla rottura con lo stereotipo che associa il paesaggio alla bellezza e al pittoresco. Come scrive egli stesso, 'il paesaggio può anche essere sgradevole, tragico, spaventoso'*, può raccontare aggressione e sensazioni negative, documentare una trasformazione ad opera della costante urbanizzazione, evocare visioni fantastiche che fungono da monito.

 

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Gabriel Orozco, Island within an island, 1993. Courtesy Marian Goodman Gallery, New York.
Michael Wolf, Architecture of Density #39, 2005. Courtesy Bruce Silverstein Gallery, New York.

L'uomo si appropria ogni giorno del paesaggio, lo trasforma inevitabilmente, mediante azioni minime o più evidenti. Costantemente operiamo sui luoghi dove viviamo, lasciando impronte e permettendo a essi di creare un processo di interferenza reciproca.
'La nostra soggettività, esperienza, cultura, ideologia e situazione sociale condizionano il modo in cui percepiamo, organizziamo e interpretiamo i paesaggi'*.
A partire da tutti questi aspetti prende forma e corpo il paesaggio che vediamo attorno a noi.

 

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 Phnom Penh Huang Yan, ShangshuiTattoo Series 1 - # 3, 1999. Courtesy Galerie Wilms ; VIP's Gallery, Holland

Tra le opere presenti in mostra. le stampe cromogeniche di Yao Lu sono visioni fantastiche e terrificanti di una natura stracolma di detriti e scarti industriali. Montagne imbrigliate nella spazzatura e immerse in un'atmosfera da Giudizio Universale.
Emmet Gowin documenta le tracce lasciate dagli esperimenti nucleari realizzati nel deserto del Nevada, evocando il tema sempre attuale dell'inquinamento nucleare.
Fernando Brito associa la violenza sul paesaggio alla violenza sull'uomo, documentando i corpi delle vittime della criminalità nel Nord nel Messico.
Du Zhenjun e Michael Wolf parlano in maniera del tutto differente della stratificazione urbana e della costruzione edilizia intensiva, mentre Analia Amaya trasforma un lampo in cielo in paesaggio.
Tutte le opere in mostra ci portano a riflettere seriamente sul nostro ruolo all'interno dell'ambiente che occupiamo, ricordandoci che solamente in alcuni casi la natura ha la possibilità di riparare il danno subito. Questo è quanto sembrano suggerire gli scatti di Vandy Rattana, che fotografa gli stagni in Cambogia, nati dall'assimilazione da parte del paesaggio tropicale dei crateri lasciati dalla guerra nel sud est asiatico.

 

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Glenda Leon, Habitat, 2004. Courtesy l'artista

PERDUTI NEL PAESAGGIO / LOST IN LANDSCAPE
MART – MUSEO D'ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI TRENTO E ROVERETO
FINO AL 31.08.14

ARTISTI IN MOSTRA:

Marina ABRAMOVIC, Tarek AL GHOUSSEIN, Lara ALMÁRCEGUI, ANALÍA AMAYA, Carlo Alberto ANDREASI, Massimo BARTOLINI, Gabriele BASILICO, Bae BIEN-U, Bleda Y ROSA, Fernando BRITO, Luis CAMNITZER, Pablo CARDOSO, Jordi COLOMER, Russell CROTTY, Gonzalo DIAZ, Simon FAITHFULL, Fischli&Weiss, Carlos GARAICOA, Emmet GOWIN, Carlo GUAITA, Andreas GURSKY, Rula HALAWANI, Todd HIDO, Huang YAN, Carlos IRIJALBA, Takahiro IWASAKI, Isaac JULIEN, Anselm KIEFER, Iosif KIRALY, Hong LEI, Glenda LEÒN, Yao LU, Cristina LUCAS, Armando LULAJ, Rubens MANO, Arno Rafael MINKKINEN, Richard MOSSE, Sohei NISHINO, Glexis NOVOA, Sherman ONG, Gabriel OROZCO, Alain PAIEMENT, Junebum PARK, Paul RAMÌREZ JONAS, Vandy RATTANA, Szymon ROGINSKI, Ed RUSCHA, Guillermo SANTOS, George SHAW, Gao SHIGIANG, David STEPHENSON, Davide TRANCHINA, Carlos URIBE, Agnès VARDA, Verne DAWSON, Michael WOLF, Catherine YASS, Kang YONG-SUK, Du ZHENJUN.

*Cit. Gerardo Mosquera, Paesaggio Nostrum, catalogo alla mostra Perduti nel paesaggio / Lost in landscape, Mart, 2014