IL CANTO DEGLI ALBERI

'Quando un albero è stato segato e porge al sole la sua nuda ferita mortale, sulla chiara sezione del suo tronco – una lapide sepolcrale – si può leggere tutta la sua storia: negli anelli e nelle sue concrescenze sono scritte fedelmente tutta la lotta, tutta la sofferenza, tutte le malattie, tutta la felicità e la prosperità, gli anni magri e gli anni floridi, gli assalti sostenuti e le tempeste superate'.*

 

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Bartholomäus Traubeck, Years, 2011, courtesy l'artista

Gli alberi sono santuari e al loro interno troviamo manoscritti antichi che raccontano del loro e del nostro passato. Basta saperli leggere, o come nel caso di Bartholomäus Traubeck, ascoltare.
L'opera Years è un sofisticato meccanismo di traduzione sonora di quanto è celato tra gli anelli di un albero. Il giradischi, sul quale è appoggiata la sottile porzione di tronco, include dei sensori che analizzano i cerchi concentrici in base al loro spessore, alla loro consistenza e al loro tasso di crescita. Questi dati, elaborati mediante un algoritmo creato precedentemente, vengono trasformati in note di pianoforte.

 

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Bartholomäus Traubeck, Years, 2011, courtesy l'artista

Le composizioni che nascono da questo processo sono un'interpretazione e una mappatura del tempo. L'artista tedesco affronta questo concetto sia come condizione a priori del mondo che come struttura ontologica di quanto è dato all'esperienza umana.
Le partiture generate sono suoni emozionanti, attimi intensi che catturano la sfera intima di chi ascolta.

Nella serie Perspective and Projection, realizzata a partire dal 2011, l'artista si sofferma invece sul processo di creazione e modellazione della natura secondo le strutture artificiali del pensiero. Dopo aver raccolto porzioni di scatti fotografici satellitari, ha rappresentato il processo di modificazione della superficie terrestre da parte dell'uomo, mediante l'elaborazione delle immagini con forme geometriche.

 

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* Hermann Hesse, Il canto degli alberi, 1919